Assolto a Salerno l’ex presidente del Cda e amministratore di fatto della Banca Popolare di Bari (ora diventata Banca per il Mezzogiorno), Marco Jacobini, assistito dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto (studio FPS). Nel processo era imputato anche l’ex presidente dell’istituto di credito, Fulvio Saroli, anche lui assolto con formula piena.
I due, nelle loro rispettive mansioni, erano accusati di usura bancaria per essersi fatti consegnare dal 2010 al 2012, da Vincenzo Benvenuto, liquidatore della Besafilm, interessi usurari, e cioè superiori al limite legale. Ma le perizie commissionate dal legale dei due imputati avrebbero escluso la circostanza, facendo rientrare i tassi nel limite previsto dalla legge. E per questo sia Saroli che Jacobini sono stati assolti con la formula “perché il fatto non sussiste”.
Marco Jacobini e suo figlio Gianluca (nella veste di condirettore) sono imputati in numerosi filoni d’inchiesta, arrivati a processo e relativi alla gestione della ex Banca popolare di Bari. A gennaio 2020 entrambi finirono ai domiciliari nella prima fase dell’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi. A settembre dello stesso anno, poi, un’altra scure si abbattè su Gianluca Jacobini, quella relativa al crac da oltre 290 milioni di euro, in favore del gruppo di imprese dell’imprenditore nocese Vito Fusillo, che sarebbe stato agevolato ed aggravato dai crediti concessi dalla Banca Popolare di Bari. E, anche in quel caso, finì agli arresti domiciliari. C’è poi il terzo filone di indagine, nel frattempo arrivato anch’esso a processo a Bari.