LECCE - La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di condanna a 21 anni e quattro mesi di reclusione inflitta il 3 febbraio scorso all’imprenditore agricolo di Copertino (Lecce) Giuseppe Roi, di 42 anni, ritenuto colpevole di omicidio volontario con dolo eventuale del pastore albanese Qamil Hyraj, che era alle sue dipendenze.
Hyraj, 23enne, fu ucciso da un proiettile che lo colpì alla fronte il 6 aprile del 2014 nelle campagne di Porto Cesareo, località Torre Castiglione. Secondo l’accusa, l’imputato sparò con una pistola calibro 22 mentre giocava al tiro al bersaglio contro un frigorifero abbandonato nei pressi di una casa di campagna, dove il 23enne aveva portato il gregge.
La Cassazione ha trasmesso gli atti alla Corte d’assise d’appello di Taranto affinché valuti l’elemento psicologico del reato perché la difesa ha sempre sostenuto che si è trattato di omicidio colposo, inoltre - a quanto riferisce la difesa - il reato relativo alla detenzione delle armi è stato ritenuto definitivamente prescritto. La difesa è rappresentata dagli avvocati Francesca Conte e Roberto Sisto (studio FPS). La parte civile da Ladislao Massari.