Dopo otto anni e un licenziamento, giudicato illegittimo, si è conclusa con sentenza di non doversi procedere, il processo a carico di due sindacalisti della Stp di Brindisi, Antonio Esperte, 50 anni, di Mesagne, e Armando Leo, 61 anni, di Torre S. Susanna, imputati di diffamazione aggravata, violenza privata e tentata estorsione.
I giudici del Tribunale penale di Brindisi, nonostante la richiesta di condanna a 4 anni di reclusione avanzata dalla pubblica accusa, ha accolto le tesi dei difensori, gli avvocati Roberto Eustachio Sisto, Francesco Morelli (studio Fps) e Donato Musa per Esperte, Giuseppe Miccoli per Leo.
L’inchiesta della Procura di Brindisi scaturì nel 2013 dopo la denuncia presentata dal presidente della Stp, l’avv. Rosario Almiento, nei confronti dei due sindacalisti accusati di aver organizzato una campagna diffamatoria e denigratoria (anche mediante volantini), dopo il trasferimento di un dipendente del sindacato ad altra mansione che, secondo l’accusa, avrebbe di fatto impedito la “promozione” (mai avvenuta) della figlia di uno dei due sindacalisti.
Per tali fatti i due sindacalisti furono licenziati e il provvedimento giudicato illegittimo secondo il nuovo rito Fornero (pende appello).
Al termine dell’istruttoria dibattimentale, come detto, il pubblico ministero aveva chiesto 4 anni per entrambi gli imputati. Il Tribunale, previa riqualificazione nell’ipotesi di cui all’art.336 c.p., ha invece dichiarato di non doversi procedere dall’accusa di tentata estorsione, ritenendo prescritte le altre due imputazioni di diffamazione e violenza privata.